Un sospiro di sollievo e un nuovo allarme alla Agostino Ferrari di Carvico: se infatti da una parte è rientrata la chiusura dello stabilimento bergamasco, ora il gruppo ha comunicato che è alle prese con una serie di esuberi.
La società, specializzata nella produzione di cerniere e accessori per mobili, con sede a Verderio Superiore (Lecco), aveva annunciato in gennaio una riorganizzazione che prevedeva l'ipotesi della chiusura dello stabilimento di Carvico. Dopo una serie di incontri con il sindacato (oltre a una serie di scioperi e agitazioni) a febbraio era scattata la cassa ordinaria per 13 settimane a rotazione che si concluderà il 3 giugno (in queste settimane lavorano circa due turni su tre).
Nel frattempo però il gruppo, dopo aver messo a punto un nuovo piano riorganizzativo, ha comunicato mercoledì ai sindacati di non avere più intenzione di chiudere la sede di Carvico. A questa notizia positiva ne è seguita un'altra molto meno gradita per i lavoratori: l'azienda infatti, per ripartire e riconquistare competitività ha bisogno di alleggerirsi: per questo pensa a una serie di esuberi, sia per Carvico (22 sugli attuali 63 lavoratori) che per Verderio (15 sui circa 140). A questo punto si è tornati al tavolo della trattativa, ed è spuntata l'ipotesi dei contratti di solidarietà.
«Intanto - spiega Giuseppe Barcella della Fim-Cisl - incassiamo la bella notizia: Carvico non chiuderà. In merito poi ai possibile esuberi, abbiamo fatto una proposta legata ai contratti di solidarietà, che riteniamo la strada più indolore per tutti. Come Fim siamo anche disponibili a prevedere una mobilità su base volontaria, se può servire a dare uno sbocco occupazionale a qualcuno». Ieri intanto si è svolta a Carvico l'assemblea dei lavoratori. «La gente - aggiunge Eliana Como della Fiom-Cgil - da un lato è sollevata perché non si parla più di chiusura dello stabilimento, ma resta preoccupata per i possibili esuberi. L'azienda però sta ragionando sulla nostra offerta circa i contratti di solidarietà e l'11 maggio, data del nuovo incontro, ha promesso che ci darà una risposta: restiamo moderatamente ottimisti».
(Eco di Bergamo - 22/04/11)
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