venerdì 8 agosto 2014

Buone Vacanze!




FIDARSI DEL GPS...

Traditi dal navigatore satellitare e rimasti in sospeso con l'auto su una scalinata. Disavventura  a Bari per una coppia di turisti australiani. I due erano diretti ad Alberobello ma si sono ritrovati in via Lucera, nei pressi del Policlinico. Qui, a causa delle errate indicazioni stradali fornite dall'apparecchio di bordo, hanno imboccato una stradina che termina con le scale. Fortunatamente solo tanto spavento e nessuna conseguenza per i due stranieri.[repubblica.it]


giovedì 7 agosto 2014

CALUSCO, CARVICO, TERNO D'ISOLA...

I nostri cartelli stradali...

Doveva dircelo il corriere della sera?



Nel Far West della Provincia, nel triangolo Calusco d’Adda, Carvico, Terno d’Isola non si capisce bene cosa abbiano fatto la sera prima di installare la segnaletica stradale. Qualcuno non doveva avere le idee particolarmente chiare. E deve aver distribuito i cartelli un po’ come si fa con le carte, per una smazzata a poker. Senza guardare. Venendo in bicicletta da Milano, superato il ponte di Paderno e proseguendo verso Bergamo s’incontra una sequenza di indicazioni da mal di testa. Soprattutto per chi pedala, si suda ogni singolo metro e gradirebbe essere informato in modo corretto. Non tanto per la direzione, che è sempre quella giusta, ma per le distanze. Per poter dare una risposta certa alla domanda che accompagna ogni viaggio: quanto manca? Invece qui si entra in una dimensione spazio temporale di relatività pura. Dove più vai e più hai l’impressione di tornare indietro. Meno vai e più hai l’impressione di andare avanti. Dove il chilometro diventa una grandezza variabile. E Bergamo assume i contorni incerti del miraggio. Una città yo-yo, che nello spazio di quattro chilometri, per sette volte si avvicina, si allontana, si avvicina e si allontana.
Il delirio segnaletico inizia al penultimo rondò in uscita da Calusco d’Adda. In un punto dove la distanza da Bergamo dovrebbe essere (a questo punto il condizionale è d’obbligo) 21,3 chilometri, il cartello ne dà 26. Sembrano tanti. Ma avanti e pedalare. In fondo al rettilineo si vede l’ultima rotatoria del paese. Poche centinaia di metri che il computerino della bici, piuttosto preciso, indica a 280 metri. Si entra nell’anello d’asfalto, si imposta il curvone e alla prima uscita si trova una gradita sorpresa. Per esser sicuri di aver letto bene si rischia un volo. Perché cambia tutto e il pannello metallico fissa il capoluogo in un punto a 17 chilometri da qui. Per essere chiari. In 280 metri la distanza è cambiata di 9 chilometri. Un metro ne vale più di 30. Anche senza doping a queste condizioni un pensierino al Tour de France si può fare. Da Calusco si passa in Comune di Carvico. Cambia l’amministrazione. Non l’anarchia segnaletica.

 
Dopo 700 metri un nuovo rondò. Bergamo torna ad allontanarsi: adesso è a 20 chilometri. Disteso nella pianura a perdita d’occhio il don Angelo Pedrinelli boulevard è un’istigazione a pedalare. Dopo 1.100 metri, nei pressi di un albergo pavesato a festa con le insegne per la beatificazione di Papa Roncalli, tutto sembra recuperare un barlume di ragionevolezza. I chilometri da 20 sono diventati 19. Forse non saranno proprio 19, ma almeno si ristabilisce un ordine logico. Per cui se vai avanti non torni indietro. Ci siamo. Invece no, non ci siamo. Altri 900 metri e nuovo rondò. Bergamo si avvicina paurosamente. Adesso, stando al segnale, la distanza si sarebbe compressa a 12 chilometri. Altra pedalata. Sullo schermo a cristalli liquidi scorrono 830 metri e al nuovo svincolo lo spazio torna a fare stretching. Entrando in Comune di Terno d’Isola Bergamo si riporta a 13 chilometri. E fatti altri 250 metri, la città dei Mille (ma saranno veramente mille?) allunga ulteriormente. Sulla cancellata di una ditta, davanti all’uscita di via Fermi, un cartello segna 15.
Da lì in poi tutto torna in ordine. Il nero nastro d’asfalto smette di essere una grandezza elastica e riprende a scorrere in armonia con la misurazione del computer. Rimane un interrogativo. Viste le evidenti difficoltà a rapportarsi con numeri e misure, dopo i nomi delle località è forse il caso che anche le distanze vengano espresse in dialetto? Del resto non dobbiamo dimenticare che i numeri sono arabi. [corriere.it]
 
 

30 AGOSTO A CARVICO


Di ragazze così ce ne sono più di quanto si creda...

Rapite in Siria...


Di ragazze così ce ne sono più di quanto si creda. Quelle che, fosse per loro, il mondo avrebbe bisogno subito di qualche ritocco. Anche perché a vent’anni fai più fatica a mandar giù le ingiustizie. Greta e Vanessa. Due ragazze lombarde. Tutte casa, scuola e volontariato. In Siria c’erano già state altre due volte. Sempre a portare medicinali. Niente politica, solo aiuti sul campo


Greta Ramelli, 20 anni, di Gavirate, nel Varesotto, nel sociale si era buttata subito. Alle scuole medie, frequentate a Comerio, il paese dove nacque l’Ignis di Borghi, l’avevano eletta presidente del consiglio comunale dei ragazzi. Poi alle superiori l’impegno internazionale. Prima in Africa e poi in India. Era il 2011 e Greta decide di andare nello Zambia. Ci resta quattro mesi. Un’esperienza che scrive e racconta sul sito della sua ex scuola, il Rosetum di Besozzo. Due anni dopo, è il 2013, annuncia che partirà per Calcutta «dove lavorerò con le suore di madre Teresa, per tre settimane». E intanto si diploma, si iscrive all’università, fa la volontaria per la Croce Rossa. Quando torna si prende a cuore le sofferenze di un altro Paese martoriato: la Siria. Con Vanessa incontra Roberto Andervill e insieme decidono di fondare la comunità di assistenza sanitaria Horryaty. Battono il territorio varesino per organizzare cene, creare eventi, tutto per raccogliere fondi.

 Vanessa Marzullo, 21 anni, è di Brembate, nel Bergamasco. Il padre ha un ristorante a Verdello e lei, quando torna, lo aiuta come cameriera. I suoi genitori sono separati e ha un fratello più piccolo. Ha studiato a Trezzo d’Adda e adesso frequenta la facoltà di Lingue e cooperazione internazionale alla Statale di Milano. Al paese la vedono sempre meno. Ormai il suo orizzonte è il mondo. Quasi inevitabile che incontrasse una come Greta. [corriere.it]
 

 

martedì 5 agosto 2014

LA TORRE DEL SOLE...


A CALUSCO D'ADDA...


PRESENTAZIONE NUOVE MAGLIE...

Ayr United, presentata la nuova maglia...

 
Se c'è un modo innovativo per presentare le maglie della nuova stagione, beh, l'Ayr United lo ha trovato. Il club che milita nella terza serie scozzese, infatti, ha affidato l'arduo compito a delle procaci signorine che, con l'arte del body painting e un linguaggio del corpo ineccepibile, hanno mostrato - letteralmente - le nuove divise da gioco...
 
 
 
 
 
 
 

FINO ALLA FINE...


Sono morti tendendosi la mano dopo 62 anni di matrimonio. Una storia d’amore da film quella di Don Simpson, 90 anni, e della moglie Maxine, 87. Marito e moglie, di Bakersfield, California, sono morti a poche ore di distanza l’uno dall’altro: prima Maxine e quattro ore più tardi anche Don. Lei era malata di cancro, lui si era fratturato un’anca dopo una caduta. I due hanno passato le ultime ore insieme, l’uno accanto all’altra, tenendosi la mano. A raccontare la loro storia la nipote, Melissa Sloan, autrice delle foto che stano commuovendo il mondo. (Ap) [corriere.it]


lunedì 4 agosto 2014

A35, TUTTO BENE SE NON PIOVE...

Brebemi allagata, chiusi gli svincoli bresciani


“Ci hanno fatto tornare indietro perché c'era troppa acqua”. La pioggia di domenica mattina 3 agosto ha causato qualche problema anche alla neonata Brebemi, l'autostrada inaugurata da Matteo Renzi il 23 luglio, una decina di giorni fa.

Il temporale che si è scatenato sulla Bergamasca e sul Bresciano ha provocato allagamenti sulla nuova infrastruttura. Dalle 10.40 alle 11.20 sono stati chiusi gli svincoli di Montichiari, Ospitaletto e Desenzano.

La fine della pioggia battente ha restituito l'autostrada agli automobilisti. Che non hanno risparmiato qualche Tweet al vetriolo. [bergamonews.it]



domenica 3 agosto 2014

BELLE INIZIATIVE...


LAVORI IN CORSO O FINITI?

Lavori sulla SP 166 Da Carvico a Terno d'Isola...


Ottimo il pezzo di marciapiede nuovo, ottimo asfaltare la corsia della strada dalla parte del marciapiede.
Ma siamo sicuri che i lavori non sono finiti, perché altrimenti, non si spiegherebbe perché hanno asfaltato solo una corsia della strada, mentre l'altra, che proprio in quel pezzo, è piena di "voragini" pericolosissime, non sia stata presa in considerazione.
Dai, non è possibile, sarà solo una sospensione, settimana prossima di sicuro torneranno per completare l'asfalto anche per l'altra metà della strada...

Voi che dite, torneranno?






sabato 2 agosto 2014

TECNOLOGIA CHE SALVA LA VITA...

Icona sulllo smartphone...

Un'app per sapere da dove proviene una chiamata di richiesta di soccorso: il suo nome è
Where Are U, funziona su qualsiasi smartphone e a presentarla ufficialmente alla Prefettura di Milano è stata l'Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU) della Lombardia. Connettendosi direttamente con il sistema operativo del 112, permette di geolocalizzare precisamente la chiamata, semplificando così i soccorsi nel caso in cui chi chiama non sappia dove si trovi o non sia in gradi di fornire una localizzazione precisa.

Casi di questo tipo sono già capitati. Proprio durante la presentazione dell'app è stato raccontato il caso di un bambino di 6 anni che circa 5 anni fa ha cercato aiuto per la madre avvelenata, ma che non ha saputo fornire l'indirizzo di casa. Purtroppo la situazione ha ritardato di qualche ora i soccorsi.
 
 

INCIDENTE SULLA SUPERSTRADA

Grave incidente sulla superstrada: quattro feriti, traffico in tilt



Gravissimo incidente sulla superstrada che porta ad Albano Sant'Alessandro. Due auto si sono scontrate intorno alle 7 di sabato mattina 2 agosto. Sul posto sono intervenute tre ambulanze e l'elisoccorso inviato dal 118. Nello schianto sono rimasti coinvolti una ragazza di 17 anni, un ragazzo di 19 anni, due uomini di 33 e 43 anni. Dalle prime informazioni nessuno sarebbe in pericolo di vita. Non si conoscono ancora le dinamiche dell'incidente. Lunghe code sull'asse interurbano [bergamonews.it]

PENSANO DI NOI...

Ci siamo fatti una nomea...



Fresche fragranze di Sicilia, la "casa della mafia". E' così che due londinesi, Dom De Vetta e Julie Massè, hanno pubblicizzato il loro profumo, creato con limoni siciliani. Una trovata decisamente inopportuna e poco divertente, che è stata successivamente modificata. Attualmente la campagna pubblicitaria fa riferimento semplicemente all'"isola di Sicilia", evitando così qualsiasi tipo di allusione [repubblica.it]


venerdì 1 agosto 2014

CONTEGNO, CLASSE E SOBRIETA'...

Riforme Renzi, resta alta la tensione al Senato. Ieri tumulti in Aula, senatrice in ospedale...