AMO LE DIFFERENZE - INTE(G)RAZIONE
CONTRO IL RAZZISMO – NonMiFermo, BERGAMO 12 MAGGIO 2012
La prima, essenziale, semplice
verità che va ricordata a tutti i giovani è che se la politica non la faranno
loro, essa rimarrà appannaggio degli altri, mentre sono loro, i giovani, i
quali hanno l’interesse fondamentale a costruire il proprio futuro e innanzitutto
a garantire che un futuro vi sia. [...] Se i giovani si organizzano, si
impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli
oppressi, non c’è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e
sull’ingiustizia. (Enrico Berlinguer)
“Non Mi Fermo”
è diventato il luogo in cui stiamo mentre ci prendiamo la responsabilità di
ascoltare, ascoltarci e fare politica. Insieme. “Non Mi Fermo” non è un
partito, non è una corrente (anche se le porte sono sempre aperte) e non è un
movimento sostitutivo: “Non Mi Fermo” è un luogo di analisi e una proposta
sempre in fieri. Cittadini e amministratori per cogliere l’opportunità, le
buone pratiche e le possibili strade da percorrere.
Noi con “Non Mi Fermo” vogliamo fare così. Ascoltare l’Italia
da chi la attraversa in treno, da chi la innova senza grandi uffici stampa, da
chi la difende e la insegna nelle scuole, da chi ha il fumo dei negozi sotto
casa e non crede all’autocombustione, da chi studia e racconta la Resistenza e
la Costituzione, da chi ha visto come nessuno può essere straniero, da chi ha
visitato la dignità del reddito di cittadinanza, da chi esercita la memoria
come il buon padre di famiglia, da chi un referendum gli ha cambiato la vita,
da chi l’articolo 18 l’ha dovuto rivendicare, da chi ha visto la cultura quando
c’era e non se ne parlava soltanto, da chi non disquisisce di grigi o rossi o
azzurri o arancioni ma sa cosa ritiene doveroso e giusto, da chi ha pagato
l’incongruenza della politica d’altri, da chi combatte la timidezza politica
dei suoi. Da chi non si ferma, rimane in movimento e ha scelto da che parte
stare.
Noi con “Non
Mi Fermo” vogliamo fare
così. Sapere che l’ordine del giorno del nostro consiglio comunale, provinciale
e regionale è il copione del nostro futuro in atto unico e non ci interessa
essere le comparse pagate a gettone. Andiamo a prendercelo e proviamo a
scriverci la nostra scena.
Noi con “Non
Mi Fermo”, non vogliamo il porcellum delle idee: crediamo in
priorità uninominali.
Non ci fermiamo perché abbiamo il dovere di rivendicare il Paese
migliore che abbiamo in mente e vogliamo costruirne la direzione senza
esclusioni, vogliamo essere dentro al cambiamento ‘amando le differenze’ e
perché vogliamo essere adeguati al nostro tempo e soprattutto che il nostro
tempo sia adeguato ai nostri diritti (e renda ineludibili i doveri).
Noi partiamo così.
Lo scorso 3 marzo abbiamo provato a dare sostanza a ciò che
consideriamo uno dei nostri obiettivi: essere “collettori attivi” di idee,
esperienze e progetti. In altre parole, condividendo e promuovendo le prassi
della buona politica. Perché la politica è un bene comune troppo prezioso per
non essere difeso, sostenuto, esercitato.
Quel giorno sul palco di NON MI FERMO, di fronte a circa 250
persone, c’erano politici, attivisti, associazioni, intellettuali, lavoratori.
Tanti cittadini che, come afferma la nostra Costituzione (art. 4), provano ogni
giorno a “svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta,
un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale
della società”. Il tema di quella prima “agorà” era etica e politica. Tanti gli
argomenti e le proposte: informazione, tutela del territorio, disagio mentale,
immigrazione, trasporto pubblico, acqua pubblica, acquisto solidale, legalità.
Naturalmente, quello è stato solo il primo passo. Come annuncia il
nostro stesso motto, infatti noi non ci fermiamo. Andiamo avanti perché è solo
con la costanza e l’impegno che possiamo farcela.
Questa volta sarà la volta di Bergamo: dedicheremo
la nostra prossima “agorà” ai temi del razzismo e dell’inte(g)razione
SABATO 12 MAGGIO 2012, ORE 14,30
Auditorium San Sisto – Via della Vittoria, 1 –
Bergamo
AMO LE DIFFERENZE - INTE(G)RAZIONE CONTRO IL
RAZZISMO
Interverranno:
GIULIO CAVALLI, EDDA PANDO, LUCIANO SCAGLIOTTI, PINO PETRUZZELLI, FILIPPO
FOSSATI, MAURIZIO MARTINA, BRUNO GOISIS, MANILA FILELLA, HENRI OLAMA, ENRICO
BALLARDINI, CLAUDIO BELLINZONA, ROMANA VITTORIA GRANDOSSI, UISP - UNIONE
ITALIANA SPORT PER TUTTI, ENAR – EUROPEAN NETWORK AGAINST RACISM, UNIVERSITA’
MIGRANTES, TODO CAMBIA e tanti altri.
Perché parlare di razzismo e
inte(g)razione?
Perché la storia ci ha insegnato come, soprattutto in momenti di
crisi economica, sia elevato il rischio d’inciviltà o l’abbandono a derive
razzistiche. E questo si chiama fascismo. Il fascismo della prevaricazione,
della violenza contro l’altro, il diverso, il più debole. Il fascismo di chi
trasforma la storia a proprio uso e consumo per difendere un proprio interesse
esclusivo, per altro contro ogni logica e motivazione economica, ma negando la straordinaria
opportunità insita nel confronto/incontro con altre culture o l’esercizio
attivo di virtù fondamentali per la crescita di ogni società come la
solidarietà e l’uguaglianza.
Noi vogliamo “restare umani”. Non cedere davanti al ricatto di una
(sub)cultura che ha permesso alla giunta della Regione Lombardia di redigere la
cosiddetta “Legge Harlem”, oggi fortunatamente impugnata dal Governo, anche in virtù della
nostra Costituzione.
In Italia, per altro, la popolazione immigrata è più giovane e
incide positivamente sul nostro equilibrio demografico e sulla forza-lavoro.
Attraverso la disponibilità a inserirsi in tutti i settori lavorativi, creando
lavoro (ca. 230.000 piccole imprese), occupandosi dell’assistenza delle
famiglie, degli anziani e dei malati, versando annualmente oltre 7 miliardi di
contributi previdenziali.
Questi alcuni degli argomenti che saranno discussi: diritto di
cittadinanza, caporalato, razzismo, sfruttamento, CIE, progetti di
inte(g)razione attiva attraverso lo sport.
Il 12 maggio, a Bergamo. Non
fermiamoci. Non mancate.
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