Agosto nero per le tute blu 54mila in cassa permanente in Lombardia nel 2014
Non sono confortanti i dati sulla cassa integrazione relativi al mese di agosto. In ambito metalmeccanico, nel rapporto annuale a livello di cassa integrazione c'è da registrare un aumento generale delle ore di cassa (113.893.975, rispetto alle 111.226.982 del periodo settembre 2012-agosto 2013). Si verifica un incremento di ore di ricorso di questo ammortizzatore sociale per gli impiegati (+8,56%). Risultato sostanzialmente invariato per gli operai.
Come al solito è il calcolo puramente matematico che toglie le speranze di ripresa nel breve periodo. Dividendo per 2.100 (monte ore lavorabili dalle tute blu) il numero di ore di cassa globale, si ottiene il risultato, tutt'altro che incoraggiante, di 54.235. E' il numero potenziale dei cassintegrati metalmeccanici stabilmente in cassa integrazione. Un dato che certifica come sia ormai stabilmente cronico il ricorso alla cassa integrazione nei nostri territori da parte delle aziende.
Per quanto concerne la tipologia di intervento, viene certificata una sensibile diminuzione della cassa integrazione ordinaria (-19,4), un'impennata della straordinaria (quasi 30%) e un calo di quella in deroga (10%).
Nel raffronto mese su mese si registra invece una diminuzione significativa della cassa integrazione, vanno pesantemente in controtendenza i distretti di Mantova e Lodi.
“Non c'è nessun dato e nessuna situazione in controtendenza rispetto ai mesi precedenti”, questo il lapidario commento da parte del segretario generale della FIOM Cgil Lombardia Mirco Rota. Secondo Rota: “L'aumento annuale delle ore di cassa non è più solo un fatto statistico, ma purtroppo nelle realtà e nelle famiglie si traduce in veri drammi personali e familiari. Diventa necessario un ragionamento per rendere inclusivi nel mondo del lavoro questi lavoratori e lavoratrici cassaintegrati”.
“Sarebbe davvero importante – conclude il segretario dei metalmeccanici lombardi - che da parte delle Regione Lombardia si valutassero politiche per favorire la riduzione dell'orario di lavoro, per redistribuirlo a un numero più ampio di lavoratori e lavoratrici. Non si può continuare con realtà produttive che contestualmente alla cassa integrazione e ai licenziamenti ricorrono sistematicamente allo straordinario. La situazione sarà resa ancora più esplosiva per la cancellazione dell'istituto della mobilità, a partire dal primo gennaio 2015, come stabilito dalla Riforma Fornero”. [bergamonews.it]
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