Da un tratto di strada sterrata lungo appena 30 metri sono state estratte ben 170 tonnellate di materiale inerte contaminato da amianto. È il risultato della bonifica condotta negli ultimi mesi a Calusco d'Adda, in zona Rivalotto, durante i lavori per la nuova rete di fognatura. All'apertura del cantiere in via Piave, l'anno scorso, l'impresa incaricata di realizzare le fognature si era accorta che nel fondo della strada sterrata c'erano tracce di eternit e ha subito avvisato il Comune. L'intervento di recupero si è appena concluso e nel campo che costeggia la strada sono rimasti per qualche giorno gli ultimi 15 sacchi di materiale, che sono stati avviati allo smaltimento. La loro presenza, accompagnata dai cartelli «Attenzione: zona ad alto rischio», nei giorni scorsi non era passata inosservata ai caluschesi e aveva suscitato qualche preoccupazione.
«I grossi sacchi bianchi con la scritta “eternit” erano gli ultimi 15 rimasti dei 170 di materiale contaminato da eternit – spiega il tecnico comunale, architetto Michele Tancredi –. Ben 170 tonnellate di materiale misto a eternit è stato necessario smaltire per i lavori del tratto di fognatura in zona Rivalotto. Sono il risultato della bonifica del tratto di strada sterrata, circa una trentina di metri, attraversata dal tratto di fognatura».
Articolo tratto da
2 commenti:
170 sacchi da una tonnellata ciascuno e chi li muove?
Sono 1.000 Kg a sacco, non vi sembra un pochino esagerato?
L'approssimazione impera!
chi avrà mai sotterrato tutto quell'amianto? forse qualche fabbrica che conosce bene il sottosuolo dei paesidove abitiamo?
e chi ha pagato la bonifica? sempre i comuni, o le regioni con i NOSTRI tributi!!! perchè non paga chi "sporca"?!
Posta un commento