giovedì 25 settembre 2008

SOTTO IL MONTE E IL GEMELLAGGIO

da www.eco.bg.it

Sotto il Monte si gemella con il paese di Benedetto XVI

Nell’aprile 2009 un gemellaggio legherà Sotto il Monte Giovanni XXIII con Marktl am Inn, in Germania, il paese natale di Benedetto XVI. L’Amministrazione comunale sottomontese, dopo aver preso contatti con il sindaco di Marktl am Inn, Hubert Gschwendtner, che ha subito accolto con entusiasmo la proposta del paese giovanneo, ha subito avviato le procedure. «Per gemellaggio - spiega l’assessore comunale alla Cultura Luca Rossi, che sta seguendo in prima persona l’evento – s’intende quel legame simbolico stabilito tra due comunità per sviluppare strette relazioni politiche, economiche e culturali. Gemellarsi con un altro Comune significa attivare scambi culturali che possano interessare ogni realtà del territorio: scuole, associazioni ed enti, ma anche singoli cittadini. Stringere un gemellaggio tra due paesi nativi di due Pontefici credo sia un fatto estremamente importante e significativo, sia per il nostro paese che per quello di Marktl am Inn. Ancor più perché per entrambi i Comuni si tratta del primo gemellaggio e quindi è una novità assoluta per entrambe le comunità».Piccolo paese di circa 2.700 abitanti nella Germania meridionale, Marktl am Inn, letteralmente «Piccolo mercato sul fiume Inn», il 16 aprile del 1927 ha dato i natali a Joseph Alois Ratzinger, eletto il 19 aprile 2005 al Soglio Pontificio con il nome di Benedetto XVI. Non è un caso che il gemellaggio sia stato proposto proprio in occasione dei festeggiamenti per il 50° anniversario dell’elezione a Pontefice del Papa bergamasco, tanto che dal 10 al 12 ottobre una delegazione di Marktl am Inn, guidata dal primo cittadino del paese tedesco, farà visita a Sotto il Monte.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Interessante iniziativa!
Ma a Carvico quali sono le attività "culturali e non" collegate al gemellaggio con Carvin?

Gio

Anonimo ha detto...

davvero una bellima iniziativa.
Sotto il Monte sta facendo tantissime iniziative.
perchè gli altri comuni non prendono esempio?