Il medico delle violenze a Bolzaneto prima premiato e poi licenziato
Giacomo Toccafondi era responsabile dell’infermeria della caserma al G8 di Genova. La Asl ha atteso le motivazioni della Cassazione. Per i ragazzi era il «dottor mimetica»
La perdita del posto di lavoro da chirurgo è una conseguenza dei comportamenti tenuti durante quella notte. «Ha effettuato egli stesso visite mediche di primo ingresso con modalità non conformi ad umanità e tali da non rispettare la dignità della persona visitata; ha in particolare costretto le persone di sesso femminile a rimanere nude anche alla presenza di uomini, a venire osservate nelle parti intime e a girare più volte su se stesse, così sottoponendole ad una forte e grave umiliazione fisica e morale; a Subri Arianna non forniva alcuna assistenza medica pur avendo la stessa vomitato nella cella e limitandosi a gettarle uno scottex e ordinandole di pulire la cella; a Martensen Jens, il quale si presentava in situazione di sofferenza diceva che non poteva ascoltarlo né visitarlo perché doveva andare a mangiare; insultava direttamente le persone visitate con espressioni quali “abile arruolato”, “pronti per la gabbia”, “alla Diaz dovevano fucilarvi tutte” ed altre analoghe, con tono di scherno e offendendone la libertà morale anche in riferimento a fede politica e sfera sessuale; offendeva l’onore e il decoro di Kutkshkau Anna alla presenza di altre persone nell’infermeria, puntando il manganello contro la bocca ferita della donna, deridendola per i segni di paura da lei manifestati, non esprimendo dissenso quando altre persone presenti in infermeria pronunciavano a mo’ di cantilena le parole “manganello, manganello”». [corriere.it]
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