mercoledì 4 giugno 2008

TERNO D'ISOLA - MINACCE AL SINDACO




Volantini diffamatori, accuse infamanti e addirittura l’ombra di minacce da parte di presunti integralisti islamici. Il bersaglio? Il geometra Rossano Longhi, sindaco di Terno d’Isola, che per oltre un anno ha dovuto subire pesanti pressioni da parte di una mano ignota. Una mano che però sapeva colpirlo non appena mostrava il fianco e sui temi più sensibili: alcune spinose scelte amministrative, l’attività professionale e non si arrestava neppure di fronte alla sfera degli affetti più intimi spandendo colorite assurdità sulla sua fedeltà coniugale. Ovviamente il sindaco non è rimasto a guardare e se in primo momento ha accolto gli episodi come parte di una contestazione sotterranea e un po’ codarda in quanto rigorosamente anonima, ha iniziato a preoccuparsi quando il tono delle critiche si è alzato arrivando a esplicite minacce di morte. Il calvario di Longhi pare sia giunto a una tappa risolutiva lo scorso novembre con la denuncia di due donne sorprese dai carabinieri di Calusco a imbucare i fatidici volantini e quindi l’esclusione definitiva della «pista islamica». Tutto però è iniziato nei primi mesi del mandato, nel 2004, quando Rossano Longhi è stato eletto alla testa della lista civica «Cittadini per Terno». Quando si veste la fascia tricolore sicuramente si mettono in conto problemi e complicazioni. La gestione della cosa pubblica non è una passeggiata, a Roma capitale come a Terno d’Isola dove le minoranze sono agguerrite, come da copione, ma le frecciate si limitano all’aula consiliare. La mano anonima però si è messa al lavoro con tenacia e fantasia e sono iniziate a fioccare lettere e volantini: alcuni distribuiti in paese, altre recapitate al Comune e alle sedi della stampa locale. Accuse su operazioni immobiliari, presunti favoritismi e mala gestione delle risorse pubbliche.Il «gioco» comincia a farsi pesante nel giugno del 2007 quando in paese inizia a circolare la notizia che in Comune è arrivata la richiesta per allestire una moschea in un capannone nella zona artigianale. La Lega Nord subito si mobilita presentando un’interrogazione, ma la risposta del sindaco è subito chiara: «L’intenzione di questa Amministrazione comunale è di non concedere alcun permesso per aprire una moschea. La nostra posizione è chiara: no a un centro di preghiera musulmano a Terno». In Consiglio il dibattito si è surriscaldato con diversi distinguo sulla possibilità di concedere spazi per raduni religiosi. Ma la vicenda non è andata oltre il «no» dell’amministrazione comunale. O almeno per tutti tranne il sindaco che qualche tempo dopo si è trovato nel giardino di casa un foglio con frasi del Corano. Un gesto astruso, ma degno di segnalazione alle forze dell’ordine. Così come quell’opuscolo elettorale recapitato con la foto del sindaco priva degli occhi. Il sindaco va avanti, ma non può far finta di nulla, indubbiamente la tensione sale: ci si guarda intorno con circospezione, il dito è pronto sul tasto per la chiamata ai carabinieri. Ecco un fatto che sembra tratto di peso da qualche film thriller di serie B. Nell’ascensore del Comune viene trovata una fotografia di Longhi tratta da un articolo di giornale: sopra la scritta «devi morire». Per il sindaco di Terno i carabinieri dispongono una cosiddetta «vigilanza particolare»: ogni episodio anomalo infatti era stato regolarmente denunciato e soppesato. Le conseguenze per il sindaco sono pesanti: i volantini e le lettere piene di maldicenze hanno effetti sulla vita lavorativa e familiare. I volantini infatti non compaiono soltanto a Terno d’Isola ma arrivano anche nelle zone dove il sindaco Longhi presta la sua opera. Lettere anonime sono indirizzate anche alla moglie e non risparmiano calunnie.Altro che adombrarsi per i tagli dei trasferimenti statali, pestare i pugni per i cantieri a rilento, il sindaco Longhi improvvisamente deve fronteggiare un avversario senza volto. Difficile infatti capire se dietro questa cortina minatoria che ha stretto il paese ci sia un’unica mente o piuttosto un collettivo animato da interessi disparati. Di certo il clima che nei mesi scorsi si respirava a Terno non era dei più sereni. Lo scorso novembre la svolta: due persone, due donne italiane, sono state colte in flagrante mentre distribuivano alcuni dei volantini denigratori. La segnalazione sarebbe venuta dal sindaco e da alcuni amici che «vigilavano» nella zona e hanno prontamente avvisato i carabinieri. Le due sono state denunciate per diffamazione. I carabinieri non hanno però trovato alcun possibile nesso tra le donne e l’eventuale realizzazione della moschea. È presto se questo sia l’ultimo atto delle traversie del sindaco, ma di sicuro avrà tirato un respiro di sollievo.

testo tratto da


(04/06/2008)

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