lunedì 18 maggio 2009

NOTA POLITICA

E' finita la Luna di Miele del Premier

Era durata fin troppo la luna di miele tra premier e opinione pubblica. Tanto più che le condizioni in cui il governo era stato chiamato ad operare non erano certo delle migliori. Una congiuntura economica che peggiore non si può. Un terremoto devastante, come pochi si vedono (facendo gli scongiuri) in un intero secolo. Un'ondata immigratoria fuori controllo che lascia presagire prossime più gravi emergenze. Con tutte queste belle premesse, pur tuttavia Berlusconi è riuscito finora non solo a tenere i consensi, ma addirittura ad allargarli.
Un grosso vantaggio, certo, l'ha avuto. Ci riferiamo al pesante smarrimento di cui è preda l'opposizione che ne ha compromesso ogni seria azione di stimolo e di critica. Invece di riprendersi dallo scacco elettorale, col passar del tempo il centro-sinistra e, al suo interno, il partito architrave dello schieramento sono sprofondati in una crisi talmente profonda da minacciare la stessa tenuta.
Adesso la magia s'è dissolta e il governo è chiamato a mettere rapidamente i piedi per terra. Qui i problemi non mancano. Problemi vecchi e problemi nuovi, problemi esterni e problemi interni alla coalizione. Nell'immediato, il Cavaliere è riuscito ad avvantaggiarsi della sua vantata "vocazione al fare". Ora, però, lo attendono duri esami a ripetizione: dalla gestione della quotidianità di migliaia di sfollati ad una pronta loro sistemazione in vere case prima che arrivi l'inverno. Non parliamo poi della recessione economica, col Prodotto interno lordo che nel primo trimestre è precipitato ad un tondo meno 5 per cento. Sul delicatissimo fronte dell'immigrazione, infine, non gli bastavano le tensioni interne al Paese. Ci si sono messi di mezzo sia la Commissione Europea che le Nazioni Unite. Di suo, Berlusconi poi c'ha messo quel pasticcio di Casoria che, complici le sue (vere o presunte che siano) disdicevoli inclinazioni verso il gentil sesso, specie se troppo giovane per un più che settantenne, lo hanno messo in una brutta luce.
La prova elettorale delle europee non dovrebbe, comunque, procurargli danni, anzi. Più temibile è il contestuale appuntamento referendario. L'eventualità che il Pdl possa approfittare di un premio di maggioranza che gli consegni letteralmente le chiavi del parlamento e - sulla carta - anche quelle della Costituzione, ha allarmato non poco avversari e, non meno, l'alleato sempre sul piede di guerra della Lega. Il partito di Bossi, già di norma per nulla condiscendente, ha alzato subito gli scudi, costringendo il Cavaliere a secondarlo. L'approvazione a marce forzate (e, un po', anche a occhi chiusi) del federalismo, il decreto sullasicurezza, i respingimenti dei barconi, la corsa ad accaparrarsi, quanto più gli è possibile, la guida delle amministrazioni in scadenza: sono questi solo quattro dei tanti fronti su cui Berlusconi è chiamato a combattere con l'alleato (in)fedele. Forse sarebbe meglio dire: sono questi i carboni ardenti su cui Bossi lo costringe a camminare.
Col Cavaliere bisogna stare attenti a non vendergli la pelle prima di averlo messo definitivamnte nel sacco. Ma nessuno è eterno e se l'opposizione - prima o poi - si decide a ritrovare la bussola e un vero nocchiero, è su questa lina di frattura che Berlusconi deve temere le possibili frane.



testo di Roberto Chiarini
tratto da "L'Eco di Bergamo"
del 18 maggio 2009

3 commenti:

Anonimo ha detto...

oggi o sentito al tg che mills è stato CONDANNATO perchè tempo fa era stato CORROTTO da silvio berlusconi.
anche se berlusconi non può essere processato per il lodo alfano, questo non toglie il fatto che berlusconi sia stato, a quanto dicono i giudici, un corruttore!
questo fa pensare

Anonimo ha detto...

magari "o" con l'H...visto che ci degni delle tue illuminanti riflessioni, almeno illuminaci in modo corretto...

Anonimo ha detto...

esatto! purtroppo però che i soldi sia oervenuti da S. Berlusconi non è stato provato nel processo: e la decisione si basa semplicemnete da una comuinicazione che mills ha fatto al suo commercialista in base alla quale quei soldi provenivano da tale "Mr. B." quindi nulla di provato in realtà.

purtroppo il mondo della giustizia non è così obiettivo come dovrebbe essere...