Via Rota Massimo era “ol Funtanù”
Non si andava al centro Leroy Merlin, si andava alla
ferramenta delle sorelle Spreafico (che avevano tutto)
Si pescavano i pesciolini e i gamberi con le scatolette dei
pelati nel Grandone (e l’acqua era limpida)
Si andava a piedi fino ai “Mulì” (chi ce la faceva con la
bici era un fenomeno)
Andavamo a rubare le ciliegie e il proprietario
fingeva di rincorrerci
Si andava a fare il bagno nel “fupù” (si diceva che fosse
profondissimo)
Si andava a giocare a guerra con i tirasassi nella cava ai “predàsc”
(ogni tanto qualcuno prendeva un sasso in testa e quando tornava a casa
prendeva anche uno schiaffone)
Per prendere il treno si andava “a piedi” fino alla stazione
di Calusco
C’erano i “piazzaroi” (abitanti del centro che erano
considerati “cittadini” dai ragazzi di periferia)
Si andava in bicicletta a giocare a “MunZei” (Monte Giglio
che praticamente non c’è più)
Si scendeva da “Runcàr” (Roncarro) sopra due assi di legno
con 4 cuscinetti a sfere come ruote
C’era il Dr. Pizzi
C’era il “Mumulì”
C’era la “Ines”
C’era l’ENAL
C’era l’ACLI
C’era “La Roccia”
C’era “l’Onorato”
Carècia, Comunezia, Furnasèta, Predàsc, Piazza, Cabusa,
Budriàc, Piazza Gagliarda, Funtanù, La Muntagnèta, Runcàr, I Rùc, Fòpa,
Cornalida, La Pastròca, I Mulì…
E per andare al Municipio c’era un bel viale alberato…
Vecchi tempi che non tornano più..
E poi, e poi, e poi…
3 commenti:
c'era la chiesetta in piazza straordinaria....molto piu belle di quella attuale
Nostalgia!!!!
Meglio ora...!
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